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L'ORO ED IL LETAME - F. Pavisi

Questo breve ma intenso trattato è un vero e proprio pozzo di conoscenza alchemica concentrata che richiede mesi ed anni di lettura per essere studiato e compreso ed altri mesi ed anni per essere messo in pratica e umanizzato.

Pagine: 92

Agribio Edizioni

SKU:ABE-0043

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Dettagli

Questo breve ma intenso trattato è un vero e proprio pozzo di conoscenza alchemica concentrata che richiede mesi ed anni di studio per essere studiato e compreso ed altri mesi ed anni per essere messo in pratica e creato. Fortunato Parvisi, nella sua purtroppo breve esistenza, ha avuto un concentrato di conoscenza e di studio scientifico spirituale molto importante e purtroppo poco conosciuto che oggi occorre rivalutare con attenzione.
Un fatto che mi colpisce all’inizio del testo, nel primo capitolo è quando parla dell’alchimista arabo che “distilla nell’alambicco le foglie macerate, la carne putrefatta e gli escrementi di giumenta” e questo mi fa pensare alle basi dei preparati biodinamici che altro non sono che una vera e propria alchimia umana per le piante: R. Steiner dandoci le immagini dei preparati biodinamici infatti usa non a caso piante e fiori, organi animali e fatte di vacca … e l’alambicco altro non è che la stessa Terra che li fa maturare. Poi continua nel secondo capitolo con una frase che è un nesso importante alle ceneri, o dissuasori biodinamici come li ho “ribattezzati”, dei quali R. Steiner parla nella sesta conferenza del Corso di Koberwitz “L’alchimista greco Zosimo insegna che non vi è mistero piú grande di quello contenuto nella scoria della materia bruciata.”
Poi prosegue con una serie ben orchestrata di riferimenti ed immagini sulla pietra filosofale e di come effettuarne personalmente la ricerca, regalandoci quel linguaggio simbolico immaginativo che il poeta chiama “linguaggio tecnico” che usavano gli alchimisti per esprimersi celando a chi non era pronto i suoi segreti. Questo importante riferimento ci fa comprendere la grave deviazione che ha avuto l’essere umano negli ultimi 600 anni, dove ha sostituito il linguaggio tecnico spirituale del mago, al linguaggio tecnologico arimanico che gli è stato suggerito da esseri arimanici che desiderano solo usare l’essere umano e che lo ha portato dalla strada di una scienza spirituale ad una scienza materialistica fine a se stessa e senza nessuna prospettiva evolutiva.
Questo importante testo diventi per ognuno di noi il cibo immaginativo da masticare e digerire con calma coraggiosa e luminosa in modo che ci metta in moto gli eteri formativi necessari alla comune evoluzione umana che tutte le Gerarchie Spirituali attendono da noi con ansia ed un velo di inquietudine.

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